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Siae, non se ne può più…

Non si sa per quale motivo la SIAE non sia ancora stata abolita ma quest’ultima trovata ha dell’incredibile. A giorni l’equo compenso, una trovata puramente italiana per cui sul prezzo di un supporto di memorizzazione vergine viene aggiunto un quid che va alla SIAE per coprire i mancati introiti provocati da chi copia opere coperte dal diritto d’autore, verrà esteso anche a cellulari, decoder e computer. Secondo il decreto, che potrete trovare anche online, questo quid da corrispondere alla SIAE andrà da 3,22 euro se lo spazio è inferiore a 1Gb, fino a 28,98 euro per spazi superiori a 250Gb.

La cosa ridicola è che l’iniquo balzello ora viene esteso anche ad apparecchi che non possono essere usati a scopi pirateschi come, ad esempio, i decoder di SKY con disco fisso!!!

Gia la SIAE incamera più di 70 milioni di euro all’anno per l’iniqua tassa su CD e DVD ma ora questo balzello potrebbe superare i 300 milioni di euro se si calcolano anche questi nuovi introiti. Certo, la SIAE dice che questi soldi non vanno a lei ma agli aventi diritto, cioè gli artisti. Peccato che proprio questi si siano lamentati che la SIAE non versa loro tutto il dovuto ma si trattiene una bella fetta per coprire non meglio identificati “costi di gestione”.

Il ragionamento con cui la SIAE difende questo suo diritto ha, poi, veramente dell’assurdo. In sostanza la SIAE dice che non è possibile farsi copie personali dei propri CD musicali. Se volete copiare le vostre canzoni dal CD al lettore MP3 dovete acquistare una seconda copia! Siccome ovviamente nessuno lo fa allora questo equo compenso copre i mancati introiti. Ma se anche il ragionamento fosse seguito alla lettera e voi compraste una seconda copia del CD, poi lo potreste masterizzare su di un supporto vergine sul quale dovete comunque pagare l’equo compenso. Siamo veramente oltre il ridicolo!

  1. Sono autore di diverse opere per le quali i miei editori hanno pagato regolarmente i diritti alla SIAE negli anni dal 1970 al 1978 e poi nel periodo dal 1980 al 1992 ma, nonostante il notevole numero di copie vendute, non ho MAI VISTO UNA LIRA ! Dove diavolo sono finiti questi, pur se pochi, soldi ?
    La SIAE fù creata, giustamente, da Giuseppe Verdi per mettere insieme un fondo pensionistico che potesse proteggere i vecchi e bisognosi autori di opere e musica dell’epoca ma, a mio avviso, poi è diventato l’ennesimo ente burocrate che agevola gli artisti famosi ed in auge fornendo dividendi ma dimenticandosi ed incamerando dalle altre migliaia di autori che versano pochi diritti. Il voler a tutti i costi rilevare ulteriori introiti attraverso il balzello sui CD/DVD vergini, le chiavette USB, gli I-Pod, i masterizzatori, gli hard disk, i recorder con registratore e chi più ne ha più ne metta è giusto ? NO ! E smettiamola con la “solfa” dei piratatori.
    Piantiamola con le scuse delle disposizioni della Unione Europea che sono ben diverse e diamo a Cesare quel che è di Cesare.
    Bisogna abolirla e sostituirla con un Ente che presenti regolarmente ogni anno i propri Bilanci (cosa sino al momento avvenuta) allo Stato e che, soprattutto, non siano troppo attivi ma rispiecchino la realtà.

  2. ritengo quanto sopra giusto ed educato

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