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Quanto dura la garanzia sui prodotti difettosi?

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C’è molta disinformazione in questo campo perché la maggioranza delle persone ritengono che la garanzia di un prodotto sia per legge di due anni e si stupiscono quando invece viene detto loro che Apple, per far eun esempio, offre una garanzia su tutti i suoi prodotti di soli 12 mesi. E’ possibile estendere tale garanzia a 3 anni acquistando un’estensione della stessa che viene chiamata AppleCare altrimenti la garanzia è di 12 mesi. Lo stupore deriva dal fatto che chi viene a conoscenza di questo fatto si fa delle domande dovute al fatto che una società delle dimensioni di Apple non può certo tenere un comportamento contro la legge se effettivamente quest’ultima obbligasse ai due anni di garanzia. Si fa molta confusione tra garanzia commerciale o convenzionale e garanzia legale.

Allora da che parte sta la ragione?

Riportiamo quanto dice il sito dirittodellinformatica.it a questo proposito

La garanzia convenzionale

Si tratta della garanzia che viene offerta dal produttore sui suoi beni per un determinato periodo, mai inferiore a 12 mesi, in caso di rotture o malfunzionamenti che non siano stati causati dalla condotta del proprietario del bene. Sempre nel caso di Apple, se il vostro Macintosh smette di funzionare dopo 7 mesi dall’acquisto, data che deve essere dimostrata con scontrino o fattura, questo verrà riparato in garanzia a costo zero per voi. Apple si impegna, cioè, per 12 mesi dall’acquisto, a ripararvi il prodotto senza indagare sulle cause del guasto, a meno che ovviamente non sia stato palesemente causato da voi (il portatile caduto a terra è il classico esempio).

La garanzia legale

La garanzia legale è in sostanza la garanzia di 24 mesi sui prodotti difettosi prevista dal Codice del consumo. Questa garanzia riguarda solo i beni che presentano un difetto di conformità.

Con il termine “difetto di conformità” ci si riferisce a diverse ipotesi; ad esempio il fatto che il bene presenti un vizio in senso proprio (ad es. computer con tastiera non funzionante), oppure il fatto che il bene risulti essere privo di una qualità essenziale o promessa dal venditore all’atto della conclusione del contratto (ad es. il venditore vi ha promesso che quel modello di portatile aveva il masterizzatore DVD e voi avete verificato che invece ne è sprovvisto).

Il Codice del consumo specifica poi alcuni casi che, comunque, rientrano anche nel buon senso. Per assurdo non può esistere un difetto di conformita se il computer consegnato non fa il caffè perché il suddetto Codice specifica che il difetto non esiste se il bene presenta la qualità e le prestazioni abituali di un bene dello stesso tipo, che il consumatore può ragionevolmente aspettarsi, tenuto conto della natura del bene oppure ancora se, al momento della conclusione del contratto, il consumatore era a conoscenza del difetto e non poteva ignorarlo con l’ordinaria diligenza

Nel caso di difetto di conformità il venditore è responsabile per 24 mesi ma il consumatore deve denunciare tale difetto entro due mesi dalla scoperta, a meno che il venditore abbia riconosciuto l’esistenza del difetto o lo abbia nascosto.

Occorre provare il difetto di conformità

Il consumatore ha però dei paletti entro cui muoversi per il difetto di conformità. Se questo infatti si presenta entro sei mesi sarà il venditore a dovere dimostrarne l’insussistenza. Superati i sei mesi il consumatore dovrà dimostrare sia il guasto che il difetto di conformità. Il problema in effetti non esiste in termini così brevi datro che entro i 12 mesi non ci sono mai problemi ma superati i 12 mesi di garanzia, nel caso di prodotti che prevedano questa scadenza, l’onere della prova ricade sul consumatore e spesso è un onere quasi impossibile da adempiere.

In sostanza non è vero che tutti i prodotti hanno per legge la garanzia di 24 mesi ed è nella piena legalità un produttore, come Apple ad esempio, che dichiara solo 12 mesi di garanzia per i propri prodotti. Occorre distinguere tra garanzia commerciale e garanzia legale; la prima garantisce all’acquirente che i difetti, di qualsiasi natura, che presentà il suo prodotto saranno riparati senza costi, ma entro i termini definiti dal produttore, la seconda garantisce il consumatore che il bene acquistato non avrà difetti di conformità per 24 mesi, e sono due cose ben diverse.

Il software

Secondo il Codice del consumo anche il software rientra in tale disciplina ma sono talmente tante le variabili in gioco che, in questo caso, diventa quasi impossibile provare il difetto, a meno che questo non esista effettivamente.

In sostanza la parte di un computer in garanzia è solo l’hardware. Se vi si è inchiodato Windows perché avete provato a installare un software e l’installazione non è andata a buon fine oppure perché semplicemente il sistema operativo ha smesso di funzionare, non potete portare il computer dal venditore pretendendo che ve lo reinstallino in garanzia perché la garanzia non copre questi problemi. Potete comunque chiedere al venditore un parere qualificato sul fatto che il problema verificatosi sia effettivamente solo un problema software e non dipenda invece magari dal malfunzionamento di una parte del computer (ad. es. Windows si inchioda perché le RAM che vi hanno installate sono difettose)

  1. Gabriele Bellini

    Difetto di conformità. Tutto gira intorno alla sua interpretazione. E ovviamente ognuno lo interpreta come meglio gli conviene. Un processore che smette di funzionare, un masterizzatore che non legge più i supporti, una cerniera che perde stabilità meccanica… sono tutti difetti di conformità: è lecito aspettarsi che il ciclo di vita minimo di ciascuno dei componenti citati sia, se non superiore ai 24 mesi, perlomeno superiore ai 12. Ogni guasto che avvenga non a causa di utilizzo improprio o per normale usura è sicuramente dovuto ad un difetto di conformità (a meno che non sia trascorso così tanto tempo dall’acquisto – ad esempio 60 mesi – per cui sia ragionevole considerare concluso il ciclo di vita del prodotto acquistato). Nulla si rompe senza motivo, e se la la causa non è il consumatore, perchè mai il produttore dovrebbe pretendere carte false dal consumatore costretto a dimostrare la sua “innocenza” di fronte al guasto del prodotto? Apple è una di quelle aziende che interpreta la legge solo per suo comodo. Visto l’elevato price-tag dei suoi prodotti, Apple dovrebbe proporre 24 mesi di garanzia “ad occhi chiusi”, come fanno molti altri brand di fasce non certo superiori di prezzo. In compenso c’è il pacchetto “Apple Care”, ovvero Apple offre a caro prezzo (ben 249€ per un MacBook) quello che altri produttori danno gratuitamente. Politiche aziendali, voi direte. Ne prendono atto tutti quei potenziali clienti come me che, trovandosi davanti un comportamento aziendale tutt’altro che rivolto alla customer satisfaction, non acquisteranno prodotti Apple fino a quando l’interpretazione Apple della garanzia legale non cambierà.

  2. Vi segnalo un sito dove poter recuperare una lettera tipo nel caso in cui dovessero sorgere delle problematiche con il produttore o venditore che non volesse rispettare gli obblighi impostigli dalla legge in ordine alla prestazione della garanziahttp://www.tutorcasa.it/articoli/garanzia_commerciale_prodotti.htm

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